Amore e psiche…un viaggio nel gusto alle pendici del Vesuvio

di Francesco Salvione

L’entroterra nord orientale di Napoli comprende una vasta area che dalle pendici del Vesuvio si proietta nell’agro nolano e nella piana acerrana, attraversando i Regi Lagni. Un territorio ricco di storia, facente parte dell’antica Provincia di Terra di Lavoro e intriso di tradizioni e di cultura popolare imperniata sulle origini rurali del luogo. La vocazione agricola del comparto si configura come la guida principe del sistema agroalimentare locale; i prodotti di terra..(una terra speciale, costituita da un substrato arricchito di ceneri e lapilli vulcanici) si distinguono per la genuinità e la succulenza e costituiscono la base solida della cucina tipica di questa regione opulenta.

Ritorno a Brusciano (Na) in un ristorante che è diventato per me punto di riferimento. “Amor Mio” è un locale piccolo, accogliente, caldo, concepito secondo l’idea di Vincenzo e Giusy che ne hanno fatto un secondo nido d’amore. Si, l’amore…l’amore per le origini, per il luogo dove si è stati bambini, dove si è cresciuti e che entra nell’anima di ognuno di noi. Il curriculum dello chef Toppi è lungo e costellato di tante esperienze nel nord Italia ed anche all’estero…Vincenzo riporta tutto il suo bagaglio di conoscenza e di competenza tra i fornelli della sua cucina creando un curioso dialogo tra “antico” e “contemporaneo” che si rinnova in continuazione in un percorso formativo che può essere apprezzato semplicemente prenotando un tavolo…Ed io così ho fatto, coinvolgendo amici che sono rimasti letteralmente affascinati…

La prima scossa al palato arriva col Tortino di patate a sfoglia con lamelle di porcini, erba cipollina e fonduta di provola di Agerola..a cui segue in successione una passerella di hors d’oeuvre che alternano sapori e profumi sorprendenti, nuovi…equilibrati dalla maniacale elaborazione dei prodotti pregiati del territorio…La Mousse di ricotta calda con mascarpone e provola, tarallo sbriciolato e pancetta al pepe è una delizia, una raffinatezza che accarezza le papille gustative…

Poi le Sfere di ceci in crosta di rapa rossa liofilizzata, Cacio e pepe in crosta di pane, le Frittatine di spaghettini al ragù di maialino nero su crema di piselli, i Fiori di zucca ripieni di ricotta e latte cotto di bufala, con mortadella di cinghiale segnano una deviazione del percorso gusto olfattivo che viene mitigato da una Ciliegina di bufala in crosta di pane nero vegetale sifonata al tartufo e da un Mini flan di patate ed asparagi con crema di pistacchio di Bronte e pop corn…

La fusione dei sapori, i colori delle pietanze, la mise en place, la gentilezza del personale determinano uno stato di piacevolezza e benessere psicologico che viene sublimato dal gusto armonico del Piedirosso Pompeiano, vino dei luoghi, profumato ai frutti di bosco…che ci guida in modo empatico al piatto-forte, semplice all’apparenza ma dal sapore clamoroso!..I Fusilli avellinesi al ferretto sono qualcosa di straordinario…le “pacchetelle” del Vesuvio, il basilico fresco, la pasta artigianale presentata in una enorme pentola stimolano i sensi e destano emozioni di appartenenza…di felicità.

Terminiamo quest’atto d’amore con una carrellata di dolci artigianali in degustazione…la Meringata con cioccolato bianco e pellecchiella del Vesuvio, la Cheescake ai frutti rossi di sottobosco, il Kinder Bueno con mou argentino..e per finire una pastiera rivisitata, per la quale è partito anche qualche applauso dai commensali…la Vincipastiera fritta su crema all’inglese vanigliata e cedro caldo.

Estasiante

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