Anch’io mangio Napoletano!

di Rosanna Gaddi

“La strada correva fra campi di grani di un verde stupendo, e le piante di quello raggiungevano l’altezza di un palmo. I campi erano circondati da piante di pioppi, e da queste pendevano ad una certa altezza i tralci della vite. Si arriva per tal guisa a Napoli, traversando una contrada di terreno fertile, leggiero, diligentemente coltivato, dove i tralci delle viti, rigogliosi quanto mai si possa dire, si stendono da una pianta di pioppo all’altra, formando quasi una specie di rete…Intanto sorride intorno a noi la vita, della quale pure non si può fare a meno. Ci stanno attorno persone colte, le quali conoscono il mondo, la sua essenza…¹”

La storia della nostra regione è una commistione di più sostanze, di elementi diversi, intrisa di influenze e innesti, ed è sempre più entusiasmante e sorprendente girovagare per il nostro territorio così da scoprire realtà molto interessanti, come l’Associazione Sud Food che valorizza e promuove il consumo dei prodotti del patrimonio enogastronomico del Sud Italia, avvicinando il consumatore attraverso Eventi, Tour e Corsi sulla cultura per la buona tavola, divulgando le basi della cucina “sostenibile”, difendendo l’equilibrio del mercato locale con supporto ai consumatori e ai produttori, nel panorama nazionale e internazionale. Mirko, Antonio e Andrea di Sud Food riescono a dare agli eventi connotazioni alternative per far risaltare al meglio il rapporto amoroso tra cibo, arte e spettacolo. 

“Mangio Napoletano” è l’evento di venerdì 25 maggio 2018 che ha per testimonial il maestro Antonio Tubelli, l’ultimo Monzù. Uno dei cuochi più amati della Campania e d’Italia risulta essere l’ultimo custode delle ricette dell’antica tradizione napoletana. Storico della cucina partenopea, docente nei corsi Master Food organizzati da Slow Food all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Tubelli è un’ icona del buon mangiare che coniuga tradizione, semplicità e ricerca di sapori. La sua è un’idea di cucina democratica nata da una formazione politica. Avvicinatosi per caso all’arte culinaria, decide di andare a fondo e, tra altri documenti e trattati, legge le liste della spesa che la corte faceva per il re e il suo seguito. Tubelli comprende che non c’è nulla da inventare in cucina e che, se un tempo, attraverso l’ostentazione della cacciagione i nobili sottolineavano il loro potere, mentre il mare era di tutti, oggi si superano i propri limiti dando spazio ai ricordi, ai sapori, agli odori della storia, della tradizione che genera l’emozione e che lega tutti, indistintamente.

Mangio Napoletano” è un viaggio nel tempo che si svela e si dilata presso lo storico Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, tra carrozze e locomotive, abiti ottocenteschi vestiti da attori teatrali, strumenti antichi del Sud e il “Franzino”, un originale caravan a bordo del quale maestro Tubelli cucinerà 4 portate in abbinamento con 4 vini top di gamma. Alle 19.30 inizierà lo Show.In anfiteatro verrano proposti la Caponatina del “Cavalcanti” in abbinamento a *Agnanum Falanghina dei Campi Flegrei DOC* ; Voul au Vent con farcia di pisellini cacio e uova in abbinamento *Nativ Rare 25 Irpinia Greco DOC*  ; Fili di Pollo e crema Riso di Sibari con *Cantina del Vesuvio Lacryma Christi del Vesuvio Rosato DOC BIO* ; Mangiamaccheroni allo “Scammaro” con *Cautiero Piedirosso BIO Campania IGP*.

La finezza dei piatti proposti e dei vini selezionati trasporterà tutti verso la propria gioventù, verso il tanto amato Vesuvio, facendo viaggiare verso l’essenza della regione tutta. Il connubio amoroso, dolce, morbido, fresco calmerà i nostri spiriti precedentemente eccitati e resi briosi da gradi allegri e farà conservare e persistere nella memoria i ricordi di questa magnifica esperienza di arte culinaria, serbando così il valore del viaggioIl viaggio è l’elemento imprescindibile senza il quale non sarebbero mai venuti in Italia i monzù, portando un bagaglio di cultura e tecnica gastronomica del mondo arabo prima, di quello francese poi, che si è contaminato con i prodotti di un territorio che ha fatto della cucina napoletana una tra le più importanti nel mondo, dai sapori forti e genuini. Il viaggio è l’elemento imprescindibile dell’evento “Mangio Napoletano”, perchè ovunque si vada si porta con sé l’odore, il sapore, l’arte del proprio territorio.

Non si potrebbe fare colpa ai Napoletani, se nessuno di essi vuole allontanarsi dalla sua città, nè ai suoi poeti se parlano in modo iperbolico della felicità, che qui si gode, quand’anche sorgessero in vicinanza non uno, ma due Vesuvi.²

1-2 J. W. Goethe “Ricordi di viaggio in Italia nel 1786-87”.

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