di Rosanna Gaddi
“Pulcinella non correre, aspettami, voglio venire con te”..
Tu non puoi venire, non capiresti e poi avresti paura
“Perché, dove vai?”
Vado a pranzo da amici
“Portami con te”
Arriviamo a passo svelto, camminando a testa alta. Abbiamo lasciato Napoli. Mi guardo intorno. Passiamo accanto a strani edifici, somigliano alle vele di una nave che solca mari nascosti da un cielo grigio.
Sembra non ci sia nessuno in giro, ogni tanto si intravede qualcuno in lontananza, ma nell’ aria c’ è energia, forza, vitalità mista a desolazione e paura.
Stai tranquilla, ti piacerà, non hai mai visto un Carnevale così! – mi dice Pulcinella.
Quanta gente c’ è, quante persone felici, stanche ma allegre, con gli occhi pieni di speranze e bocche piene di parole. Hanno tra le mani sogni e volontà di fare.
Sembra proprio la festa della rinascita e del risveglio.
Le allegorie dei carri nutrono gli spiriti e gli esseri umani, purificano la città troppo spesso denigrata e sconosciuta.
Ridendo si sconfigge la morte e lo sanno bene le innumerevoli associazioni che partecipano e rendono possibile uno dei Carnevali sociali più belli e importanti d’ Italia.
Scampia è viva, è vita, è gioia.
La musica coinvolge e trasporta in un’ altra dimensione. I balli per la fecondità della terra aiutano a scacciare i demoni della terra dei fuochi. Pulcinella, alle prese con i problemi della sopravvivenza, sfugge alle sopraffazioni e all’ ingordigia dei ricchi e dei potenti, li prende in giro, risolve i problemi con un sorriso, fa riflettere e fa commuovere, aiutato dalla brava gente di Scampia….
Gli stivali dei maiali non infangheranno i loro cuori.
Questa volta l’ insaziabile voracità si nutre di speranza per un futuro prossimo migliore.
Non mi sono accomodata a nessun tavolo, ma ho dei commensali pregevoli che hanno cucinato le migliori prelibatezze del territorio.
Ho mangiato allegria e felicità, e di questo non sarò mai sazia. Che bel viaggio!